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PARADISO PRESENTE

Una mostra di Filippo di Sambuy dedicata al Paradiso dantesco a Palazzo Trinci a Foligno

Il 18 Aprile scorso si è inaugurata la mostra "Paradiso Presente" di Filippo di Sambuy a Palazzo Trinci di Foligno. La mostra, curata da Italo Tomassoni, è realizzata con il patrocinio del Comune.

Una Trentina tra dipinti disegni e stampe evocano visioni, simboli e personaggi Danteschi del Paradiso ispirati dalla poetica stessa delle terzine scelte dall’artista come apparizioni di una consapevolezza senza tempo.

Le opere sono state realizzate durante l'ultimo anno, in seguito alla partecipazione dell'artista alle Giornate dantesche di Foligno 2023. L'anno scorso infatti Italo Tomassoni scelse quattro acquerelli di Filippo di Sambuy per illustrare la riedizione della prima stampa della Commedia, in occasione della annuale rassegna culturale dedicata al Poema dantesco.

Paradiso Presente, CANTO I, Dante
DANTE, CANTO I

Nelle parole dell’artista stesso in una lettera al curatore egli scrive: “Una ventina d’anni fa mi fu proposto di eseguire dei disegni o meglio dire illustrazioni, per l’ edizione della Divina commedia per il nuovo millennio. Ultimai il Purgatorio e mi fermai; quattro di questi acquerelli sono stati scelti per le giornate dantesche di Foligno l’anno passato. A quel punto mi sono sentito pronto ad affrontare il Paradiso: immagini eteree che rappresentino persone esistenti: attori odierni e inconsapevoli che rappresentano personaggi in un Paradiso Presente".

Come scrive il curatore della mostra: “Un mondo, quello di Dante, che Sambuy non sente lontano ma che, anzi, avverte vicino alla contemporaneità sia nei grandi temi della crisi universale del mondo moderno, sia nei dettagli del quotidiano. La pittura di Filippo di Sambuy fatta, appunto, di "apparizioni"e "sparizioni" nelle quali figura e fondo, dettagli e totalità, si annullano nel vortice nel quale si muovono per risorgere liberandosi dalla gravità di quel gorgo, resta costantemente impegnata a far venire in luce l'immagine, rinvenuta sul crinale di questa doppia tensione.”